Le Gole di Fara San Martino
Le Gole di Fara San Martino sono una delle meraviglie naturali dell’Abruzzo. Situate nel cuore della Majella, queste imponenti formazioni rocciose sono il risultato dell’erosione del fiume Verde, che nel corso dei millenni ha scavato un profondo solco nella montagna.
Le Gole formano un canyon spettacolare tra pareti di roccia scura e boschi rigogliosi. Le pareti rocciose si innalzano maestosamente fino a 150 metri di altezza, creando un ambiente suggestivo e surreale, quasi fiabesco. Il fiume scorre placido, formando piscine naturali d’acqua cristallina ideali per rinfrescarsi nelle calde giornate estive.
Il percorso, lungo circa 100 metri, è stretto e suggestivo, e offre scorci mozzafiato sulla natura selvaggia della Majella.
L’acqua del fiume, limpida e cristallina, scorre impetuosa tra le rocce, creando un suono melodioso che accompagna il visitatore. Il verde della vegetazione, che si arrampica sulle pareti rocciose, crea un contrasto suggestivo con il grigio della pietra. La vegetazione che ricopre le pendici delle Gole infatti crea uno spettacolo di colori e profumi in ogni stagione. Durante la primavera e l’estate, i fiori selvatici dipingono il paesaggio di sfumature vivaci, mentre l’autunno porta una tavolozza di rosso e arancione con le foglie cadenti.
Questo luogo è un paradiso per gli amanti dell’escursionismo, dell’arrampicata e della natura incontaminata. Ogni angolo delle Gole offre panorami mozzafiato e la possibilità di immergersi nella bellezza selvaggia dell’Abruzzo.
La leggenda
Secondo la leggenda, le Gole di Fara San Martino furono create dal prodigio di San Martino, vescovo di Tours.
Un tempo, gli abitanti di Fara San Martino vivevano in una piccola comunità ai piedi della Majella. La loro vita era dura, perché dovevano percorrere un lungo e faticoso sentiero per raggiungere i pascoli e le sorgenti situate in alta montagna.
Un giorno, San Martino, vescovo di Tours, passò da Fara San Martino. Il santo, che era un uomo buono e caritatevole, decise di aiutare gli abitanti del paese
San Martino si recò in cima alla montagna e, con la forza dei suoi gomiti, aprì un varco nella roccia. In questo modo, creò le Gole di Fara San Martino, un percorso più breve e sicuro per raggiungere i pascoli e le sorgenti.
San Martino decise di rimanere a Fara San Martino per un po’ di tempo. Costruirono un monastero all’interno delle gole, dove il santo visse e predicò la parola di Dio.
Il monastero fu distrutto da una frana nel XIX secolo, ma i suoi resti sono ancora visibili.
Cosa vedere vicino alla Gole di Fara San Martino
Di seguite alcune attrazioni da non perdere nei dintorni delle Gole di Fara San Martino:
- Parco fluviale Sorgenti del Verde;
- Monte Amaro;
- Le Cascate del Macellaro;
- Pacentro e il Castello Caldora
- Il Monastero di San Martino in Valle
- Il Parco Nazionale della Majella
Il Parco fluviale Sorgenti del Verde è un’area naturale protetta di 4202 ettari, che ospita una vasta gamma di flora e fauna. Il parco è attraversato dal fiume Verde, che nasce proprio dalle sorgenti del Verde, situate all’interno del parco.
Il Monte Amaro è la vetta più alta della Majella, con i suoi 2793 metri di altitudine. Il monte è raggiungibile attraverso diversi sentieri escursionistici, che offrono scorci mozzafiato sul paesaggio circostante.
Le Cascate del Macellaro sono un gruppo di cascate situate nel comune di Pacentro. Le cascate sono raggiungibili attraverso un sentiero escursionistico di circa 2 chilometri.
Il Borgo medievale di Pacentro è un affascinante borgo medievale situato nel comune di Pacentro. Il borgo è caratterizzato da stradine strette e tortuose, case in pietra e vicoli suggestivi. Da visitare il Castello Caldora, un’imponente fortezza medievale costruito nel XIII secolo e oggi uno dei monumenti più importanti dell’Abruzzo.
Abbazia di San Martino in Valle è un antico monastero, situato a pochi chilometri da Fara San Martino.
Il Parco Nazionale della Majella, in cui si trovano le Gole di Fara San Martino, che offre molte altre opportunità per escursioni, trekking e birdwatching.